La menta in cucina: proprietà e ricette
Di Nicoletta A.Che cosa c’è di più rinfrescante della menta? Di questa pianta perenne esistono molte varietà, le più note delle quali sono la menta piperita (in inglese, peppermint, che però non può essere usata nella cucina “salata”, ma solo in pasticceria, per fini farmaceutici, oppure per aromatizzare caramelle e liquori), la menta verde con le foglie molto lunghe di un verde scuro e fortemente aromatiche e la cosiddetta mentuccia romana, caratterizzata da foglie piccole.
Purtroppo la menta fresca non è facile da trovare sul mercato come avviene con altre erbe odorose: un buon motivo per coltivarla in casa, tenendo presente che la piantina non deve prendere freddo, per questo la menta dei paesi caldi è di gran lunga migliore di quella coltivata alle nostre latitudini e con questa bisogna preparare il gradevolissimo tè alla menta.
Dal punto di vista delle proprietà salutistiche, la menta può essere usata con successo per combattere nausea, flatulenza e vomito. Prima dei pasti, stimola l’appetito, dopo invece facilita la digestione. Ma poiché lo fa aumentando la secrezione dei succhi gastrici, è controindicata nei casi di esofagite da reflusso e gastrite.
In cucina la menta è un aroma che dà eccellente risalto ad alcune preparazioni, ad esempio ai carciofi alla romana e alle frittate preparate con pane grattugiato, pecorino e prezzemolo (oltre che uova, ovviamente). Molto particolare la salsa alla menta (nella foto) con cui gli inglesi servono l’agnello, preparata tritando molto finemente e mescolando 50 grammi di foglie di menta freschissima con 25 grammi di zucchero, 1/2 bicchiere di aceto di vino bianco, 2 cucchiai di acqua e un pizzico di sale.
Altre pietanze che si sposano bene con la menta sono l’anatra, il maiale, i piselli e le fave (ad esempio, nella frittedda siciliana).
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