La trota: un pesce da riscoprire
Di Nicoletta A.
Da bambina mi portavano ogni tanto a pescare le trote in un laghetto di pesca sportiva dove venivano allevate le trote. Ovviamente era un gioco da ragazzi prenderne una poiché l’acqua pullulava di trote di tutte le dimensioni. Poi si pagava il bottino, si tornava a casa e si faceva cuocere immediatamente. Che profumo e che gusto! L’ho ritrovato quest’estate mangiando una trota in un ristorante di Gressoney-Saint-Jean (in Val d’Aosta), affacciato su uno stupendo laghetto di montagna.
Il bello della trota è che molto sensibile alle condizioni ambientali e vive solo in acque pulite e fresche, poiché non sopravvive all’inquinamento. E questo è già un buon motivo per preferirla su altri pesci.
La trota comune è detta trota iridea, poiché la sua pelle ha i colori dell’iride. Altre specie pregiate sono la trota fario e il salmerino di fonte. Spesso si sente parlare di trota salmonata. Non si tratta di una sottospecie, ma semplicemente di trote il cui colore rosato della carne ricorda quello del salmone ed è dovuto al fatto che i pesci vengono allevati con una dieta speciale, per esempio a base di gamberetti, che dà una colorazione rosata alle carni.
La trota è un ottimo alimento, con un contenuto calorico bassissimo (i pochi grassi che contiene sono acidi “buoni”, come gli acidi grassi Omega 3) e ricca di fosforo. E’ ottima per i bambini, e una buona alternativa alla classica sogliola, molto più costosa. La cottura più semplice che ne valorizza al massimo il gusto è al forno, con erbe aromatiche.
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…per non dimenticare quelle splendide passeggiate sul fiume alla ricerca di magnifiche Fario…