I semi di papavero: una spezia leggera molto utile in cucina
Di Nicoletta A.I semi maturi del papavero si presentano come granellini rotondi, che possono essere neri (come nelle varietà europee del fiore), bruni (tipici della Turchia) o bianchi, come per il papavero indiano. Hanno un piacevole sapore di nocciola e sono usati in vari modi: ad esempio, per insaporire dolci, pane e altri prodotti da forno nonché tagliatelle o altra pasta all’uovo – insieme al burro fuso.
Godono della particolarità di rimanere croccanti anche se aggiunti in cottura a salse e impasti, a cui donano un delicato sentore di frutta secca. Qui una ricetta per le olive in crosta in cui il papavero ricopre la superficie del delizioso stuzzichino.
Il papavero si sposa anche bene con i piatti di verdure cotte e nelle insalate miste e dà eccellenti risultati negli impasti delle torte di frutta, in particolare se abbinato al miele come ingrediente. Per chi se lo chiedesse, si può consumare con tranquillità, in quanto le proprietà del papavero da oppio (gli alcaloidi) non sono presenti nei suoi semi.
La funzione del seme di papavero è in cucina quindi quella di spezia leggera, dal sapore tenue e aromatico, che può essere impiegata in grossa quantità senza timori. In Italia l’uso del papavero è tipico del Trentino-Alto Adige, dove esso viene usato tra l’altro nell’impasto dei cassunzei, delle specie di ravioli con farcia a base di barbabietole e patate. Abbiamo già citato la pasticceria del nord-Europa, ma anche il Medio Oriente fa largo uso dei semi di papavero, spargendoli sulla superficie di dolci e panini prima della cottura, mentre in India essi sono utilizzati in alcune varietà di curry.
I semini di papavero devono essere essiccati per bene e riposti in barattoli di vetro o ceramica a chiusura ermetica. In questo modo si conservano per molti mesi, in caso contrario il loro sapore diventa rancido e rovina le vivande.
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