L’aglio: come gestirlo?
Di Nicoletta A.Quante piante conoscete che siano state elevate al rango di divinità dagli antichi egizi? Non molte, l’aglio è una di queste. Anche per ebrei, greci e romani l’aglio era considerato una panacea. Le sue proprietà sono fuori di dubbio anche per noi del XXI secolo: è un antisettico, un battericida, diuretico e stimolante della circolazione. E’ utile per chi soffre di ipertensione e, pare, addirittura nella prevenzione del cancro. Il problema dell’aglio è il suo forte odore che, nonostante tutte le caramelle di menta che possiamo sciogliere in bocca, si diffonde a tutto l’ambiente perché passa attraverso i pori della pelle. Tutto ciò rende quasi improponibile consumarlo crudo, come raccomandano gli esperti, a meno che uno non si ritiri in clausura per un paio di giorni dopo averlo mangiato. Per chi fa una vita sociale normale, è possibile annullarne parzialmente l’odore eliminando il germe interno oppure assumendo dopo il pasto delle pilloline di clorofilla (che si trovano nelle erboristerie). Ma secondo me è più saggio fare un’altra cosa: sostituirlo con il porro, che non ha questi effetti collaterali. Il nome scientifico dell’aglio è infatti allium sativum, mentre quello del porro è allium porrum. Sono quindi stretti parenti e hanno praticamente le stesse proprietà.
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sono un consumatore di aglio, lo ammetto, ma ho risolto il problema dell’odore. come tutti sanno, assumere aglio fa bene, ma mangiarlo ed uccidere tutto cio che Ci circonda é assai molto piu facile, per cui… prendo l’aglio e lo mando giu a spicchi interi, non certamente spicchi che siano ENORMI, basta che siano di dimensioni di un’oliva, per esempio, fate conto che sia una grossa pastiglia, il problema si pone quando ci si torva di fronte a coloro che non riescono ad assumere pastiglie e simili, allora vi consiglio di farvi, una tintura, un concentrato in gocce.