Che cos’è il karela e come si cucina?
Di Nicoletta A.La globalizzazione e la società multietnica hanno come piacevole conseguenza il portarci a contatto con culture alimentari e prodotti della terra finora a noi sconosciuti. Tra i prodotti più ricercati dagli immigrati asiatici nel nostro paese e ormai coltivati direttamente in Italia vi sono il coriandolo, il cavolo cinese (o pak choi), l’okra (un ortaggio dal sapore piuttosto simile all’asparago), i fagiolini Lady’s finger (tipici del sudest asiatico) e il karela, un particolare tipo di melone amaro dalla scorza spinosa proveniente dalle zone tropicali e molto utile per i diabetici.
Il karela (anche noto come melone amaro, e come zucca amara ma il cui nome scientifico preciso è Momordica Charantia) contiene infatti la gurmarina, un polipeptide capace di regolare il livello degli zuccheri nel sangue. In India è perciò molto usato nella medicina come alimento per i diabetici, ma è anche apprezzato per il suo particolare sapore (a cui bisogna fare però la bocca). Per renderlo più appetibile e meno amaro, è necessario metterlo sotto sale o in acqua salata per almeno un’ora.
In Italia, il karela è conosciuto come melone amaro o zucca amara ma anche (erroneamente) come korolla o karolla. Questo ortaggio tropicale, che appartiene alla famiglia delle cucurbitacee, è molto utilizzato in diverse cucine asiatiche, in particolare in quella indiana. Ha un gusto particolarmente amaro e viene spesso utilizzato per le sue proprietà benefiche, soprattutto nella medicina ayurvedica e nella medicina tradizionale cinese.
Alcune ricette per cucinare il Karela
Karela ripieni
Lavare bene 4 karela e, con la lama di un coltello, raschiare la buccia, conservando la raschiatura. Poi praticare un’incisione per il lungo e rimuovere i semi. Mettere sia i karela interi che la raschiatura in una ciotola, bagnarli con 1 cucchiaio di succo di limone mescolato con 1 cucchiaio di sale e lasciarli marinare per un’ora. A questo punto lavare bene i karela in acqua calda e asciugarli perfettamente, separando la verdura dalla raschiatura.
Preparare il ripieno scaldando 3 cucchiai di olio in una padella: quando è ben caldo aggiungere le raschiature di karela e farle soffriggere per circa 2 minuti. Aggiungere 8 cucchiai di farina di ceci e cuocere per un altro minuto, poi aggiungere 1 cucchiaino di semi di cumino, 2 cucchiai di coriandolo in polvere, 1 cucchiaio di semi di finocchio, 1 cucchiaino e mezzo di sale, 1/2 cucchiaino di curcuma, una punta di peperoncino in polvere.
Saltare per un altro minuto e poi spegnere. Riempire i karela con il misto di spezie e poi legarli stretti con un filo da cucina in modo che il ripieno non fuoriesca. Cuocere i karela in una padella con 2 cucchiai di olio a fuoco medio. Cospargere di sale, coprire e lasciare cuocere per circa 2 minuti. Poi rigirare i karela e lasciarli cuocere per un altro minuto, ripetendo così ancora due volte, finché tutti e quattro i lati non sono cotti. Poi aggiungere 2 cucchiai di acqua e lasciare cuocere ancora due minuti. Servire caldo o freddo.
Karela stufato
Affettare i karela eliminando i semi interni, lasciarli sotto sale per un’ora, poi lavarli e asciugarli bene. Saltarli in olio con cipolla, polvere di coriandolo, sale e passata di pomodoro. Cuocere per circa 30 minuti.
Karela fritti
Tagliare 1 karela di grandi dimensioni a rondelle ed eliminare i semi interni (si formeranno degli anelli) e lasciarle sotto sale per un’ora, poi lavarli e asciugarli bene. Scaldare dell’olio per frittura in una padella a fuoco medio. Soffriggere 1 cipolla finemente sminuzzata, 2 peperoncini a pezzetti e 2 spicchi d’aglio finché non sono dorati. Poi aggiungere le rondelle di karela e mescolare bene. Continuare a friggere finché la verdura non diventa leggermente bruna. Aggiungere sale e pepe a piacere.
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