Come cuocere l’aragosta o l’astice
Di Nicoletta A.Le aragoste nel Mediterraneo sono piuttosto rare, gli astici vengono pescati con discreta frequenza nel mare Adriatico. Supponiamo che abbiate la possibilità di comprare un’aragosta o un astice vivo. L’impresa di cuocere questi due meravigliosi crostacei non è delle più semplici, ma neppure impossibile. Ecco dunque come procedere: l’aragosta o l’astice vanno legati con vari giri di spago tenendola sopra un’assicella di legno lunga circa 50 cm e larga 10, in modo che abbiano la coda ben tesa e le antenne ripiegate. Poi vanno fatte bollire in un recipiente sufficientemente capace con acqua bollente salata e aromatizzata con un mazzetto di odori oppure in un court bouillon preparato con acqua e 1/2 litro di vino bianco secco, 1 gambo di sedano, 1/2 cipolla, 2 foglie di alloro, 1 mazzetto di prezzemolo e qualche grano di pepe bianco. Il tempo di cottura dipende dal peso del crostaceo, ma di solito occorrono dai 20 ai 30 minuti. Poi bisogna lasciare raffreddare l’aragosta nello stesso liquido di cottura, prima di sgocciolarla.
Questo è il metodo base di cottura, dopo la quale l’aragosta o l’astice possono essere serviti con maionese, oppure burro crudo o riso pilaf. Comunque sia, sarà un piatto di grande lusso, che i commensali non dimenticheranno facilmente.
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E’ orribile! Vi rendete conto di quale sofferenza patiscano questi animali? Legati e bolliti vivi… esiste una morte più dolorosa?
Concordo pienamente. Anche io sono contro a cucinarle vive