Con i ravanelli facciamo un pieno di ferro e vitamina C

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Guardate la bellezza di questo mazzetto di ravanelli: chissà a quanti artisti piacerebbe riuscire a riprodurne fedelmente il colore! Non è un caso che questa varietà di rafano dai colori così vivaci sia spesso impiegata in cucina come elemento decorativo…

Ma i ravanelli (o rapanelli che dir si voglia) hanno anche molte interessanti proprietà. Per esempio sono ricchi di minerali (soprattutto ferro, ma anche iodio, magnesio, zolfo, calcio e fosforo) e vitamine (C, A, e B). Alcune persone li trovano di difficile digestione per il gusto leggermente piccante e le varie sostanze aromatiche che contengono. In realtà, proprio questa caratteristica rende il rapanello dotato di proprietà stimolanti dell’appetito e favorevoli alla digestione dei fritti. Inoltre questo ortaggio è un remineralizzante, un antisettico, favorisce il drenaggio epatico e renale, perciò adatto in caso di inappetenza, rachitismo, demineralizzazione, anemia, disturbi epatici e calcoli biliari.

I rapanelli sono disponibili sul mercato tutto l’anno, ma il caldo li sciupa rapidamente, perciò i migliori sono quelli del periodo mite o freddo. Quando li acquistate, verificatene la freschezza facendo attenzione che abbiano buccia liscia,  colore brillante e polpa ben soda, non spugnosa o molliccia. Anche le foglie sono un buon indicatore della freschezza: se l’ortaggio è fresco non devono essere appassite.

Per pulire i rapanelli basta eliminarne la foglie e la lunga punta a filo e lavarli in acqua fredda. Le foglie non vanno assolutamente buttate, poiché si possono mangiare in insalata, aggiungere al minestrone o usare nella frittata al posto del prezzemolo!

Tornando ai ravanelli, sappiate che, se vengono incisi e lasciati immersi in acqua per mezz’ora perdono un po’ del loro sapore piccante. Invece, quando li immergete per circa un’ora in acqua ghiacciata diventano più croccanti.

Per quanto riguarda il consumo, non ci risulta che si possano consumare cotti (almeno questa non è l’abitudine nel nostro paese, ma siamo sempre pronti a cambiare idea se qualcuno ci convince con una buona ricetta). Quelli rossi più piccoli, si aggiungono alle insalate sia interi sia tagliati a fettine sottili, mentre quelli bianchi, più lunghi, si tagliano solitamente in quattro lasciandoli uniti dalla parte del gambo, in modo che formino una specie di fiore. Sono ottimi anche in purezza, intinti nel pinzimonio oppure nel sale marino e poi accompagnati da una piccolissima noce di burro.


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