Grignolino: il vino piemontese che piace a Papa Francesco
Di Nicoletta A.Tra le tante informazioni e curiosità del papato di Jorge Mario Bergoglio, c’è anche il particolare della sua origine astigiana e il suo apprezzamento per il Grignolino, uno dei più tipici vini del Monferrato. Questo costituisce per noi un appiglio per parlare di un vitigno forse non abbastanza conosciuto, che può essere vinificato da solo oppure insieme alle uve dei vitigni Freisa e Barbera per produrre vini dal colore più intenso.
Cominciamo dal nome: probabilmente deriva dal piemontese grignòle che identifica i numerosi vinaccioli presenti in quest’uva. I grappoli del grignolino sono di medie dimensioni, con acini allungati, non molto grandi. Il vitigno cresce bene nei luoghi soleggiati, in terreni sabbiosi e non umidi. Resiste poco alle malattie, fortunatamente però non teme la piaga della peronospora.
Il Grignolino d’Asti è una DOC prodotta in quantità molto limitata nelle colline tra la provincia di Asti e i paraggi di Casale Monferrato. Dal punto di vista organolettica presenta un color rosso rubino tendente all’arancione con l’invecchiamento; il profumo è delicato, il sapore vagamente tannico e piacevolmente amarognolo
Il papa non è l’unico importante estimatore nella storia: il grignolino piaceva anche molto a Re Umberto I e allo statista Giovanni Lanza (1810–1882), entrambi ovviamente piemontesi.
Per quanto riguarda gli abbinamenti, il grignolino si sposa bene con gli antipasti a base di salumi, le minestre, le torte salate, lessi e bolliti, carni bianche, formaggi poco stagionati e non molto saporiti. Il grignolino può essere anche bevuto con la bagna cauda, di gran lunga il piatto più tipico della tradizione gastronomica astigiana che sicuramente papa Bergoglio conosce bene; ma con quest’ultima si sposa altrettanto bene una “generosa barbera”.
Commenta o partecipa alla discussione