I fagioli: tutt’altro che un cibo povero
Di Nicoletta A.Il consumo dei fagioli negli ultimi anni si è molto ridotto. Purtroppo, bisogna dire! Infatti, come hanno scoperto alcune università americane, le popolazioni che ne fanno uso abbondante sono più sane di quelle che li evitano. In Brasile, per esempio, dove la “fagiolata” è un piatto quotidiano, raramente le donne soffrono di anemia da carenza di ferro, a differenza di quelle italiane. Questo perché i fagioli contengono non solo ferro, ma anche calcio, fosforo, potassio, vitamine B e C e, come tutti i legumi, preziose proteine vegetali. Abbinati ai carboidrati, i fagioli costituiscono perciò un piatto completo. Consumati anche tre volte la settimana saranno un ottimo aiuto per la salute, poiché non solo non aggiungono colesterolo, ma, grazie alla fibra in essi contenuta, impediscono anche l’assorbimento di quello che proviene da altri cibi. Esistono tantissime varietà di fagioli, dai colori e dalle variegature stupende. Alcuni sono più adatti per le minestre, altri per le insalate, altri ancora per i passati. In linea di massima però per tutti si può dire che la cottura ideale avviene (dopo averli messi a bagno per almeno 8 ore se sono secchi) partendo da acqua fredda e raggiungendo e proseguendo l’ebollizione molto lentamente, volendo con uno spicchio d’aglio, un rametto di salvia o un gambo di sedano. Inoltre, bisogna ricordare che, conditi con erbe aromatiche (prezzemolo, basilico, salvia, timo ecc.) i fagioli diventano più digeribili.
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