I vini della DOC Matera

La DOC Matera è, in ordine cronologico, la terza Denominazione delle quattro presenti in Basilicata. E’ nata solo nel 2005, dopo Aglianico del Vulture e Alta Val d’Agri e prima della recentissima Grottino di Roccanuova. Il territorio su cui insiste è tradizionalmente legato al vino sin dall’antichità, quando era conosciuto come “Enotria“, terra del vino, ma nel corso degli anni Settanta ha rischiato di perdere la propria storica vocazione vitivinicola in favore della coltivazione di ortofrutta e grano duro, molto più redditizie.

Il primitivo è il vitigno simbolo di questa zona, recuperato grazie ad un paziente e appassionato lavoro di tanti produttori locali, e oggi il disciplinare della DOC conta sei diversi tipi di vino: Rosso, Primitivo, Moro, Greco, Bianco e Spumante. Queste tipologie di vini sono prodotte con uvaggi di vitigni tradizionali e di internazionali; per esempio il Matera Rosso è ottenuto dalla vinificazione di Sangiovese, Aglianico e Primitivo, mentre il Matera Moro è il risultato di Cabernet Sauvignon al 60%, Primitivo al 20% e Merlot al 10%, più altri uvaggi locali; il Greco è per l’85% a base di Greco Bianco più altri vitigni bianchi locali. Ciò significa che nella DOC Matera oggi i produttori locali sono in grado di produrre vini dal forte impianto tradizionale, ma anche di mettere sul mercato ottimi prodotti ottenuti da vitigni internazionali, assai competitivi con altre zone italiane ed estere.

L’intero processo di vinificazione deve avvenire entro il territorio regionale e l’immissione in commercio delle bottiglie di Rosso, Primitivo e Moro può avvenire solo dopo una maturazione obbligatoria di dodici mesi. Il Rosso si accompagna a tutto pasto, mentre Moro e Primitivo prediligono piatti a base di carne, sughi saporiti e formaggi stagionati (in questa regione c’è solo l’imbarazzo della scelta: si va dal pecorino Filiano DOP al caciocavallo podolico).