Il cavolfiore: facciamo il pieno di vitamina C!
Di Nicoletta A.Nella foto che ho scelto il cavolfiore sembra proprio un bouquet da sposa! Infatti il cavolfiore è una varietà di cavolo che presenta un’infiorescenza tondeggiante e compatta, generalmente bianca, ma talvolta anche giallognola o tendente al violetto.
Quanto al valore nutritivo, il cavolfiore ha un discreto apporto calorico e un ottimo contenuto di vitamine C e A. E’ adatto a chi soffre di anemia e per stimolare il funzionamento della tiroide. Non è proprio di ottima digeribilità, perciò è sconsigliato a chi soffre di disturbi gastrici e di dispepsia.
Quando si acquista un cavolfiore bisogna badare che la testa sia ben soda e la cimette chiuse: in caso contrario significa che l’ortaggio non è più fresco. Lo stesso vale quando la superficie del fiore è leggermente annerita: segno di lunga o cattiva conservazione.
Per pulirlo bisogna eliminare le foglie esterne e, se lo si cuoce intero, meglio praticare un profondo taglio a forma di croce alla base del torsolo. Prima della cottura del cavolfiore intero vale la pena di immergere la testa in acqua acidulata con limone e lasciarvela per circa mezz’ora in modo da eliminare tutto il terriccio nascosto tra le cimette. Se invece si vuole cuocerlo a pezzi è sufficente lavarlo con cura e tagliarlo lasciando un ogni cimetta, onde evitare che le infiorescenze si spappolino durante la cottura.
Come consumarlo? Una volta lessato, il cavolfiore può essere semplicemente condito con olio e limone o aceto, oppure coperto di besciamella o formaggio e gratinato in forno, oppure ancora impanato e fritto o usato come base per una frittata. Le cimette più piccole e il torsolo possono anche essere consumati crudi, purché affettati sottilmente.
Per ovviare almeno parzialmente allo sgradevole odore che produce quando cuoce, basta aggiungere all’acqua del succo e qualche scorzetta di limone, oppure coprire il coperchio della pentola con uno strofinaccio imbevuto di aceto; anche una fetta di pane con tanta mollica, messa nella pentola, darà lo stesso risultato.
Mentre il cavolfiore fresco si conserva bene in frigorifero per qualche giorno, dopo la cottura si conserva ben poco, ma bisogna tenere presente che sarà ottimo anche surgelato.
[foto via Flickr]
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