Il pistacchio migliore? Quello di Bronte!
Di Fabio B.Il pistacchio è senza dubbio uno dei simboli della Sicilia. Un prodotto unico della terra siciliana che nella varietà di Bronte raggiunge una qualità altissima. Si pensi che a Bronte ogni anno viene organizzata una sagra molto partecipata per celebrare questo frutto meraviglioso: dolci e gelati la fanno da padroni, ma prodotti più insoliti, quali pasta e salsiccia al pistacchio, non sono da meno.
La maggior parte del pistacchio di Bronte (circa il 55%) viene utilizzato nella preparazione di carni insaccate e per l’esportazione, mentre purtroppo l’industria nazionale dei dolci tende a utilizzare varietà meno pregiate provenienti da Grecia, Iran e Afghanistan.
Il pistacchio è il frutto di una pianta dal fusto corto, che germina in primavera e dà i suoi frutti solo ogni due anni. Cresce in terreni sconnessi e per questo va raccolto a mano. Una volta raccolto, il mallo viene tolto con strumenti artigianali e quindi esposto al sole per 5/6 giorni. In seguito si procede alla pelatura attraverso il ricorso al vapore acqueo ad alta pressione e quindi il frutto viene essiccato in un’apposita macchina.
Il pistacchio presenta un colore verde smeraldo brillante con sfumature violacee nella parte esterna, ha un odore resinoso e intenso e un sapore aromatico. E’ un “frutto oleoso” e ha un alto contenuto di lipidi (54%). Le sue utilizzazioni in gastronomia sono molteplici: si va dalla tradizionale pasta di pistacchio all’innovativo pesto, mentre la pasticceria siciliana ne fa un grande uso, come nel caso dei tradizionali e buonissimi cannoli. Leggermente tostato e salato, si mangia come snack. Ha un elevato valore calorico (600 Kcal per 100 grammi) e, come tutta la frutta oleosa, è controindicato nei soggetti sovrappeso, mentre, di contro, può trovare un utile impiego nelle diete ingrassanti.
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