Le prugne: un toccasana alla portata di tutti
Di Nicoletta A.Esistono in tanti colori, forme e grossezze. Anche sul nome si può scegliere: qualcuno preferisce chiamarle ‘prugne’, altri ‘susine’; altri ancora riconoscono nelle ‘susine’ i frutti tondi e nelle ‘prugne’ quelli allungati. Poco importa, sono tutti frutti del Prunus, una pianta della famiglia delle Rosacee, originaria dell’Asia, coltivata con buona resa in ogni parte d’Italia.
Esistono molte varietà di prugne, grossolanamente suddivisibili in gruppi principali:
* le spiccagnole – ovvero quelle il cui nocciolo si stacca dalla polpa, come la dolcissima ‘Regina Claudia’ (di colore giallo o verde) e la violacea ‘California Blue’;
* quelle con la polpa aderente al nòcciolo, come nel caso delle cultivar ‘Goccia d’oro’ (rotonda e di colore giallo-oro, acquosa e croccante), ‘Sangue di drago’ (dalla polpa color rubino) e ‘Black Star’, scurissima.
Per le loro caratteristiche, le prime sono più adatte per la preparazione di marmellate e composte.
Dal punto di vista nutrizionale, le prugne contengono un’alta quantità di acido malico, che conferisce loro il tipico sapore acidulo. Hanno un contenuto calorico modesto (42 Kilocalorie per 100 grammi), ma sono ricche di zuccheri, vitamine A, B e C, cellulosa e sali minerali, specie ferro, calcio, fosforo, magnesio, potassio, sodio e manganese. Le prugne sono un frutto appetitoso e benefico, indicato in quasi tutte le diete, tranne quelle per i diabetici. Hanno proprietà energetiche, diuretiche, lassative, disintossicanti, decongestionanti per il fegato: dunque via libera al consumo di prugne per chi soffre di astenia, anemia, sovraffaticamento, disturbi epatici e intossicazioni alimentari.
Tutti conoscono poi le proprietà altamente lassative delle prugne – soprattutto quelle cotte e secche. Di queste ultime, che possono essere essiccate al sole o al forno, bisogna ricordare anche l’alto potere nutritivo, dovuto alla concentrazione di elementi (soprattutto zuccheri, potassio e ferro). Inoltre, forse non tutti sanno che le prugne secche sono adatte ai regimi ipoazotati, ovvero per chi soffre di gotta, insufficienza renale e reumatismi.
Per quanto riguarda il loro impiego in cucina, il nostro database non contiene al momento alcuna ricetta interessante in cui compaiano le prugne come ingrediente. Dobbiamo rassegnarci a mangiarle in purezza e in macedonia oppure ci sono altri usi in qualche tradizione regionale di cui non siamo a conoscenza? Perciò chiediamo aiuto ai lettori: avete qualche ricetta interessante da condividere sulle nostre pagine? La aspettiamo qui sotto nei commenti!
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Tante appetitose ricette, dagli antipasti al dolce le potete trovare su https://www.sunsweet.it/
Sono ricette semplici da realizzare, che utilizzano prodotti della tradizione mediterranea:il gusto delle prugne secche aggiunge una nota piacevolmente nuova, e naturalmente un salutare contributo in antiossidanti e sali minerali.
Una delle mie preferite è il Tacchino con prugne e pere. Un modo veramente appetitoso di cucinare ogni carne bianca. Provatela e mi saprete dire.
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