L’insalata: chi più ne ha più ne mangi
Di Nicoletta A.Lattuga, cappuccina, romana, cicoria, indivia o scarola, lollo, belga, rucola, radicchio, valeriana. Con il nome generico di insalata si definiscono vari ortaggi da foglia che possono essere consumati crudi.
I vari tipi di insalata sono accomunati dal fatto di essere un cibo assolutamente ipocalorico, con grassi quasi assenti e una buona quantità di fibra. Contengono poi buone quantità di vitamina A e C, betacarotene, clorofilla, niacina e folati, nonché molti minerali (potassio, calcio, fosforo, sodio).
L’insalata è comunque costituita al 93-94% di acqua, ma questa percentuale scenda rapidamente via via che le foglie invecchiano. Soprattutto se l’insalata viene tagliata (come avviene nei comodi ma costosi prodotti di quarta gamma): vi sarete accorti che resta quasi solo la fibra e si ha la sensazione di mangiare del fieno. Un’insalata fresca è invece un eccellente cibo, dissetante e depurativo.
Il modo migliore per conservarne le proprietà dell’insalata è tagliare le foglie alla base del cespo, lavarle velocemente sotto l’acqua corrente (intere) e poi inzupparle nel pinzimonio come si fa di solito con i carciofi.
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