Lo spumante batte lo champagne!
Di Nicoletta A.Quest’anno, e per la prima volta nella storia, gli spumanti italiani hanno battuto gli champagne francesi sul fronte delle vendite. Grazie all’enorme richieste da parte dei mercati dell’Europa dell’est, con in testa la Russia. E grazie soprattutto al fattore prezzo: lo champagne arriva a essere anche 4-5 volte più caro: non a caso è considerato in ogni parte del mondo uno status symbol.
Le bollicine italiane quindi piacciono sempre più. Bisogna dire che i produttori del settore hanno anche saputo rimanere attivi sul mercato sperimentando con prodotti insoliti, per esempio gli spumanti derivanti da vitigni finora usati solo per vini fermi, con risultati che incuriosiscono e piacciono molto al pubblico.
Il “problema” è che nella mente dell’italiano medio lo spumante va comprato solo per le feste di fine anno (ben il 60% degli acquisti si concentra in questo periodo). Insomma, sembra che non si possa bere un buon bicchiere di spumante se non mangiando panettone/pandoro e magari ascoltando in sottofondo le magnifiche note e parole di Oh Happy Day!
E invece no! Lo spumante non è solo il vino di Natale, ma va benissimo in qualsiasi periodo dell’anno. A patto di tenere presente qualche linea guida generale: lo spumante secco (quello su cui c’è scritto Brut o extra Brut) può essere bevuto come aperitivo oppure per accompagnare piatti di molluschi o ostriche. Lo spumante dolce (per esempio l’Asti Spumante o il Brachetto d’Acqui) è ottimo bevuto con i dolci a pasta lievitata e le creme. Mai bere il brut con o dopo il dessert! Sarebbe un grosso errore.
Per dare il meglio di sé, uno spumante deve essere servito alla temperatura di 8-10° C (per raffreddarlo senza dover aspettare troppo basta usare un secchiello con acqua e ghiaccio). E, per chi proprio non avesse mai provato, ecco come aprire una bottiglia di spumante: togliere la gabbietta, smuovere il tappo a fungo con movimenti rotatori, facendo attenzione a non agitare la bottiglia e mantenendola leggermente inclinata.
Infine, un’ultima nota prettamente teorica. Lo spumante è, per definizione merceologica, un vino che, all’apertura della bottiglia, produce una spuma dovuta alla presenza al suo interno di anidride carbonica prodotta per fermentazione. Questa fermentazione è indotta da zuccheri e lieviti selezionati. Due sono i metodi per produrla: lo champenoise (o metodo classico) e il metodo Charmat (o Charmat-Martinotti). Sarebbe un discorso lungo, ma, semplificando al massimo, possiamo dire che nel primo caso la fermentazione avviene in bottiglia, mentre nello Charmat si usano grandi autoclavi pressurizzate in acciaio. Quest’ultimo metodo risulta quindi più veloce ed economico e i sapori del vino ottenuto sono più freschi e meno strutturati, con profumi meno intensi rispetto a quelli derivanti dal metodo champenoise.
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