L’olio d’oliva: quasi una medicina
Di Nicoletta A.Dalla Liguria al lago di Garda, dalla Toscana giù giù fino a Puglia, Calabria e isole maggiori, l’olio extravergine d’oliva è uno dei vanti del nostro paese. Di fatto la cucina italiana e la dieta mediterranea esistono perché esiste l’olio d’oliva. Che oltre che essere buono al palato, è un alimento funzionale, una sorta di medicinale, per il suo notevole contenuto di antiossidanti è utile per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, dell’ipertensione, del cancro al colon e al seno; rallenta l’assobimento del glucosio e dei grassi saturi contenuti nella dieta; ha addirittura effetti sulla modulazione ormonale, per cui è benefico per i problemi delle donne in menopausa.
Purtroppo la legislazione italiana è abbastanza permissiva e sul mercato si trovano anche olii la cui qualità lascia a desiderare, anche perché la gente non è sempre informata. Per esempio: lo sapevate che l’olio va sempre conservato in una bottiglia scura, a temperature non troppo alte, in contenitori ben chiusi? Di fatto, è meglio tenerlo in bottiglie piccole, perché i suoi costituenti si ossidano facilmente ogni volta che vengono a contatto con l’aria, perciò è necessario consumarlo in fretta.
Per riconoscere l’olio buono bisogna usare occhi, naso e palato (per esempio, la gola deve pizzicare un pochino al suo passaggio per il contenuto di fenoli, alcuni degli antiossidanti che citavamo sopra). E’ anche vero che l’olio buono costa, ma allora il mio consiglio è: usatene meno ma usatelo buono!
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