Pesce sanpietro: qualche idea per cucinarlo
Di Nicoletta A.Il pesce san pietro deve il suo nome al fatto di presentare due grosse macchie nere sui fianchi della livrea: secondo la tradizione sarebbero i segni lasciati dalle dita di Pietro che, per ordine di Gesù, afferrò un pesce e vi trovò in bocca il denaro da pagare per il tributo. E’ un pesce della stessa famiglia degli sgombri, con una testa grande pari a un terzo della lunghezza totale e una grande bocca. Le carni sono eccellenti, bianche e sode, facilmente divisibili in 4 filetti del tutto privi di lische. Purtroppo, nel pulire il pesce lo scarto è notevole, perché se ne vanno tutta la testa e le grosse pinne. Per questo motivo e anche perché le spine delle pinne dorsali possono pungere dolorosamente, conviene comprare i filetti già preparati dal pescivendolo.
Come cucinare il pesce sanpietro?
* Ai ferri: previa spennellatura con olio (si può usare un rametto di rosmarino come pennello) da continuare per tutto il tempo della cottura (circa 7 minuti per lato). Da accompagnare con patate lesse o riccioli di burro.
* Impanato: passare i filetti in uovo sbattuto, farina, pane grattugiato e cuocerli in olio e burro friggendo per 7-8 minuti da ogni lato. Servire con patate al forno o fagiolini saltati.
* Gratinato: facendo strati di olio, pane grattugiato e filetti di pesce spolverati con prezzemolo tritato, sale, pepe, origano e aglio. Innaffiare il tutto con vino bianco e portare a ebollizione sul fornello finché il vino non è completamente evaporato. Poi passare la pirofila nel forno a 180° C e cuocere per 30 minuti.
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