Come preparare i tarallucci per il vino
Di Nicoletta A.Finire a tarallucci e vino è una bella frase idiomatica figurata che significa “alla fine risolvere una disputa e ritornare amici”. Ma al di là della metafora, i tarallucci sono un famoso dolcetto calabrese da servire con vino dolce o liquoroso, ad esempio il passito di Pantelleria o marsala dolce. Possono essere serviti caldi o freddi, ma non si conservano a lungo. Ecco come si preparano.
Sulla spianatoia versare 300 grammi di farina bianca, unire un pizzico di sale, 30 grammi di zucchero, 1 bustina di vanillina e 1/2 cucchiaino raso di cannella in polvere. Mescolare bene gli ingredienti, poi formare una fontana e rompere al centro 2 uova. Unire anche 3 cucchiai di liquore sassolino (o altro, a piacere) e impastare per circa 15 minuti, finché l’impasto non è molto omogeneo e soffice. Se necessario, aggiungere poca acqua. Tagliare poi la pasta di porzioni del volume analogo a un uovo e, facendole scorrere sul piano infarinato, formare dei cilindretti spessi poco più di 1/2 centimetro. Tagliarli a sezioni di 10-12 centimetri e unirne le estremità formando una ciambellina. Scaldare 1/2 litro di olio per frittura in una padella e quando è caldo immergervi alcuni taralli alla volta, facendoli cuocere a fuoco alto fino a quando la superficie è uniformemente dorata. Sgocciolare poi i taralli e passarli sulla carta assorbente.
Commenta o partecipa alla discussione