Proteine di origine animale. Ecco i rischi

Il consumo di carne è una scelta di origine squisitamente culturale. In altre civiltà, dove il consumo di carne è molto limitato o addirittura inesistente, non si riscontrano carenze di tipo proteico perché le proteine animali possono essere sostituite benissimo da proteine vegetali presenti, ad esempio, nei legumi.

Recenti studi hanno inoltre dimostrato come una dieta basata su un uso elevato di proteine animali renda il sangue molto “acido” . Questo processo viene mitigato invece in una dieta a base di proteine vegetali che contengono sostanze alcalinizzanti. E’ stato dimostrato inoltre che il consumo eccessivo di carne porta a una più elevata decalcificazione dell’osso del femore, soprattutto nelle donne sopra i 50 anni.

L’altro fattore di rischio riguardo l’alto grado di putrefazione della carne. I prodotti di origine animale contengono una minima quantità di sostanze tossiche chiamate anime biogene. Se mangiamo poca carne il nostro organismo riesce a liberarsi di queste sostanze tossiche; se invece ne facciamo un uso eccessivo, allora il nostro intestino non riesce ad assimilare e a smaltire i batteri che si formano durante il processo di putrefazione delle proteine animali.

Chi sceglie di eliminare la carne dal proprio regime alimentare spesso lo fa per motivi etici (per un rispetto verso le  altre creature viventi) ma anche per motivi legati strettamente alla salute. Nell’agricoltura industriale gli animali perdono ogni grado di dignità diventando semplicemente della macchina da carne, da uova o da latte.

Inoltre negli allevamenti industriali gli animali vengono letteralmente imbottiti di antibiotici che indirettamente vengono assorbiti anche dal nostro organismo quando consumiamo  questi prodotti. Un regime alimentare basato principalmente sul consumo di proteine animali comporta rischi all’apparato cardiovascolare e una maggior inclinazione a contrarre malattie di origine tumorale.

Le proteine animali non sono certo da demonizzare, ma il loro consumo deve essere limitato e soprattutto incentrato sulla qualità. Insomma anche in questo caso vale la regola: mangiare meno – ma mangiare meglio.