Ricetta: I pastéis de Belém
Di Nicoletta A.Chi è stato a Lisbona, precisamente nel quartiere di Belém, sicuramente non ha dimenticato il sapore straordinario di questi dolcetti, la cui ricetta originale risale al XIX secolo. Sono pasticcini di pasta sfoglia con un ripieno simile alla crema inglese, cotti in forno e serviti tiepidi o freddi spolverizzati di cannella e/o zucchero a velo.
Fare scaldare 50 ml di acqua con 150 g di zucchero finché lo zucchero non si addensa e fa il filo. A parte diluire 1 cucchiaio di farina bianca in 250 ml di latte freddo, poi unire 4 tuorli e 1 albume, precedentemente ben sbattuti; aggiungere lo zucchero diluito nell’acqua e porre la casseruola a bagnomaria facendo cuocere per 10-12 minuti senza mai smettere di mescolare. Con questo composto riempire delle formine già foderate con 250 g di pastasfoglia e fare cuocere in forno caldo (250°) per circa 25 minuti; servire spolverizzando con zucchero a velo e/o cannella.
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Ma perché continuate tutti a dire che sono tanto straordinari? “Fatti dagli angeli, con quel sapore paradisiaco”…Non sono niente di speciale, ho mangiato dolci di gran lunga più gustosi. Solo in Italia abbiamo una varietà di dolci veramente ma veramente buoni, ma anche all’estero… vogliamo paragonare i cannoli siciliani ai pastéis di Belém? E le sfogliate, la cassata o una bella sacher…continuo?
Questi dolci sono una vergogna. Sono arrivato fino a Belem per mangiarli. Chi apprezza un gusto del genere semplicemente non ha gusto: sono dolci assolutamente non paragonabili a qualsiasi mignon, pasticcino, torta o tortino fatto anche in un bassifondo di periferia italiano: senza dubbio questi ultimi batterebbero i pastéis di Belém 10 a 0.
L’esterofilia può andar bene per dolci validi, e l’europa ne è piena; ma per favore, non descrivete questi insipidi pasticcini come delle meraviglie…
Fab
I Pasteis de Belem sono la delizia del palato per gli amanti della cannella. Non sono ne’ migliori ne’ peggiori di tanti altri dolci italiani ma questo incontro di crema pasticcera calda con la pasta sfoglia e la cannella da assaporare magari seduti ad un tavolino all’aperto in una delle belle piazze di Lisbona resta impresso nella memoria. ma solo di chi ama la cannella! E’ un’esclusiva riservata a pochi
Sì sì a pochi, speriamo pochissimi…
Per apprezzarli effettivamente ci vorrebbe il tavolino all’aperto, la piazza soleggiata, il plenilunio d’agosto, una pioggia di banconote da 500 euro perse da un dirigibile che passava per caso nei paraggi, e tanta, tanta cann….ella.
Ci scrive Isabella S.:
Anch’io alcuni anni fa a Lisbona ho avuto l’opportunità di gustare i pasteis de Belem
e serbo un ricordo delizioso. D’accordo che “i gusti son gusti”, ma trovo che paragonare
dolci e profumi di diverse latitudini sia un esercizio del tutto inutile.
Comunque ringrazio chi ha postato la ricetta perché mi ha ricordato un bellissimo viaggio
fatto con amiche care.
…mi sembra ridicolo disprezzare qualcosa…esporre il proprio parere è una cosa, accanirsi e parlare per niente un’altra…esiste anche il rispetto delle idee altrui…o è facile parlare x niente dietro un pc????
De gustibus non est disputandum! Non si possono esprimere opinioni così negative in base a gusti personali. A me i pasteis de Belem piacciono tantissimo e li cucino anche a casa!
Votare Berlusconi evidentemente vi ha dato alla testa più dei pastéis de Belém.
A quanto pare avere un parere difforme dal vostro ed esporlo con modalità che non vi appartengono significa essere esclusi dal circolo delle foodblogger tutte zucchero a velo e complimenti. Lasciando da parte il latino e le stupide argomentazioni riguardo lo pseudo anonimato, mi si lasci dire che i pastéis de Belém sono un dolce insignificante.
Se poi vi ricordano viaggi del passato, zie morte, ex fidanzati superdotati (quindi rimpianti) o piazze soleggiate, questo non significa che il valore oggettivo del dolce muti.
Fab
si puo dire la proprio opinione senza offendere nessuno!
ma sei veramente ridicolo con i tuoi comenti,questo è un accanimento,fai prima startene zittoooooooooooooooo……
Scusate ma state discutendo di c… sono buoni non sono buoni. Io vorrei capire una cosa li ho assaggiati e mi sono piaciuti ma… la pasta non mi senbrava una pasta sfoglia ma bensì una pasta fillo e la crema non mi sembrava pasticcera ma catalana senza panna.
Scusate se ho sbagliato sito credevo fosse si cucina e non di esterofilia o esterofobia.
La magia sta tutta nel gustare i Pasteis a Lisbona,i cannoli in Sicilia e le sfogliatelle a Napoli.
Ho mangiato a Milano i Kurtos e non mi hanno esaltato come in Ungheria…come non mi fanno impazzire i cannoli e la cassata che ho apprezzato a Catania.
Io sono appena stata a Lisbona e ho trovato questi dolcetti straordinari tanto da cercare la ricetta su Internet. E poi perchè sempre paragonare le cose. I Pasteis sono i pasteis.Punto e basta!
Io li ho trovati davvero deliziosi, come trovo deliziosi tanti altri dolci italiani e non.
Grazie per aver pubblicato la ricetta, proverò a farli 🙂
Le ho mangiate la settimana scorsa nel quartiere di Belèm. Sono semplicissime e buonissime, e pare anche facili da rifare!
saranno pure buoni, non li ho mai assaggiati, ma una pasticceria ricca e buona come quella napoletana e siciliana se la sognano in ogni altro luogo del mondo.
va be’ ma allora… ma che discussioni sono? Os pasteis de Belem sono strabuoni… poi se li mangi a Lisboa, alla pastelaria de Belem, sul mare, con un bel the caldo, una domenica pomeriggio di inizio primavera vivi l’esperienza portoghese! ma che senso ha dire che in Italia i dolci sono più buoni… e i cannoli e le sfogliatelle… mmah… certa gente è davvero sciocca. restatevene nel vostro quartierino e godete ripetendo a voi stessi quanto sono bravi e quanto sono belli gli italiani. in portogallo ci andiamo noi “esterofili”!
Ci sono stata quest’estate…. mi hanno fatto impazzire!!! Uno dei dolci più buoni mai mangiati.. veramente delicati.. ma a chi non piace la cannella si perde metà dello spettacolo!! 🙂 l’abbinamento è perfetto…
Credo che la pasta non sia la normale pasta sfoglia ma nemmeno la fillo…. non saprei proprio dire che cos’è…. :S anche la crema è particolare… è molto delicata, forse c’è un po di vaniglia
p.s. io li preferisco ai cannoli, alla cassata e alla saker…. de gustibus 😉
Io li ho comprati molte volte a Porto dove si mangiano prevalentemente solo intorno a Natale e comunque nei mesi freddi, non so perché qualcuno di voi immaginava di mangiare pasteis de belem al mare in primavera o in estate, se fate caso sanno leggermente di colla di pesce, viene usata per addensare l’impasto alla base che è leggermente crespo…
E’ un dolcetto buono ed economico ma é molto lontano dall’intenso gusto della pastiera napoletana, dei cannoli siciliani e di tante altre specialità italiane…
Buono si ma niente di speciale.
Li ho gustati molti anni fa nel mio unico viaggio a Lisbona: io sono molto golosa, e quei dolci sono una vera droga! Ricordo che con la mia amica cambiavamo tre caffé ogni mattina per poterne mangiare senza vergogna… E poi quando ne ho comprati 10 da portare a casa, me li sono mangiati tutti prima della partenza 🙂 Una signora portoghese me li ha fatti assaggiare, ma non erano paragonabili a quelli delle pasticcerie. Sono capitata qui proprio perché cercavo la ricetta, ma non mi sembrano tanto facili da fare. – penso sia meglio lasciar il lavoro a gente competente e spero di tornare presto a Lisboa. Ciao
Tornata giusto ieri da Lisbona.cercavo la ricetta, ho trovato questi pareri e voglio esprimere il mio….. anch’io li trovo buoni ma non eccezionali, non ho potuto fare a meno di paragonare uno splendido baba’ con una deliziosa cremina al limone mangiata quest’estate in costiera amalfitana…. non facciamo gli esterofili ma neanche dobbiamo essere cosi’ nazionalisti su!… e comunque non che sia pasta frolla, anche a me sembra piu’ una pasta fillo o pasta bric…. sara’che il ricordo e’ ancora recentissimo ma la voglia di provare a farli ce l’ho…..:-D:-D:-D:-D:-D
Ma perche’ si fanno i paragoni? che senso hanno…
Con tutta sincerità trovo stupido fare paragoni con prodotti che non hanno nulla in comune, è come criticare il ragù bolognese, piuttosto che il pesto piuttosto che le orecchiette alle cime di rapa. La bellezza sta nella diversità, e se qualcuno non é così fine da capire questo, che rimanga pure nelle quattro mura di casa, come sicuramente è solito fare dato che preferisce perdere tempo nell’ ostinarsi a criticare dei prodotti che d altronde nemmeno conosce!
Da pochi giorni sono tornata dal Portogallo e come dopo ogni viaggio usiamo invitare degli amici a raccontarlo degustando qualche specialità portata o preparata da noi seguendo le ricette locali mi sono messa a cercare la ricetta dei famosi pastèis de Belem per concludere degli assaggi dei formaggi, salsicce e altro con una nota dolce.E così mi sono ritrovata a leggere questa a momenti accessa discussione sui pastèis. Premetto che mi piaciono molto i dolci, li faccio e pare anche molto bene e di ritorno dall’estero cerco sempre di realizzare qualche ricetta del luogo. I pastèis li ho mangiati proprio nella pasticceria di Belèm. Avendone sentito tanto parlare ci tenevo ad assaggiarli anche se prima di farlo già li avevo visti in tante pasticcerie e panetterie di Lisbona e il loro aspetto mi lasciava un pò perplessa. L’assaggio mi aveva confermato la mia impressione. Ne pasta ne la crema erano speciali e la canella (che mi piace molto) non l’avevo sentita. Ora credo, da “pasticciera” che confrontare dolci diversi è un pò sbagliato, specialmente se di diverso genere, poi ci sono gusti e preferenze personali. Si può confrontare lo stesso prodotto fatto magari in posti diversi o da pasticcieri diversi e questo sì che può far diferenza. Come non tutte le Sacher sono uguali, così anche uno può mangiare un ottima crostata, come una pessima. E il discorso vale per tutti i dolci. Forse avrei dovuto assaggiare tanti pasteis in posti diversi. Sarò sincera, preferivo assaggiare piuttosto altri dolci per farmi un’idea sulla pasticceria di Lisbona e dintorni in generale. I travesseiros di Sintra erano sì deliziosi, certi bignè oblunghi ripieni di panna densa in un bar del Barrio alto erano senz’altro superiori.
Sono d’accordo di apprezzare i prodotti del luogo, fa parte dell’esperienza. Obiettivamente i pastèis non li avevo trovati speciali, sono però contenta di averli assaggiati.Forse cimentandomi a farli mi renderò conto se sono “migliorabili”, per lo meno come presentazione. Vi farò sapere.