Settore agroalimentare: ecco quando affidarsi ai magazzini cross docking

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cross docking

Nel settore agroalimentare risulta determinante gestire al meglio la distribuzione delle merci, individuando la soluzione migliore in base alle proprie esigenze.

In particolare, è necessario stabilire come ottimizzare le operazioni quando non si ha la necessità di usufruire di un deposito logistico esterno: una condizione che accomuna diverse realtà, dalle aziende che dispongono di magazzini di proprietà per lo stoccaggio alle imprese che producono quantitativi piuttosto contenuti.

In queste circostanze, per i produttori è possibile ridurre i tempi di trasporto degli alimenti avvalendosi di un magazzino cross docking, dove si procede al convoglio, senza stoccaggio, di tutte le merci destinate a uno specifico distributore, per assicurare un’unica consegna, caratterizzata da maggiore rapidità.

Ma i tempi ridotti non rappresentano l’unico vantaggio portato dal cross docking: grazie a questa soluzione vengono anche abbattuti i costi legati al magazzino, sia per quello che riguarda la gestione sia in merito al personale.

Affidarsi al cross docking, infatti, permette di eliminare ogni procedura di picking, vale a dire quella fase in cui, di solito, si procede con la selezione di una sola parte della merce stoccata da prelevare e spedire all’utente finale.

Garantire la longevità dei prodotti agroalimentari con il cross docking

Per quello che riguarda i prodotti, a beneficiare maggiormente della cosiddetta “logistica snella” garantita dal cross docking sono indubbiamente tutti gli alimenti deperibili o con scadenza entro breve tempo, per cui una gestione ottimizzata assicura al tempo stesso di preservare al meglio longevità e freschezza delle merci così come di tutelare gli interessi economici dei produttori e dei distributori.

Ciò ovviamente è possibile quando il cross docking assicura di non interrompere la catena del freddo, mantenendo anche durante le operazioni di carico e scarico nel magazzino una temperatura adeguata sia per i prodotti termosensibili sia per quelli surgelati, nel rispetto delle norme che attualmente regolano il trattamento di queste particolari categorie di merci.

Per questo motivo, risulta indispensabile affidarsi ai servizi messi a disposizione da realtà esperte del settore, come per esempio STEF, azienda leader nel trasporto e nella logistica per l’agroalimentare, in grado di curare al meglio ogni fase legata al supply chain management e che attualmente sul territorio italiano dispone di ben 20 magazzini di cross docking a temperatura controllata.

Come viene gestita la merce in un magazzino cross-docking

Operativamente, un magazzino che effettui il cross-docking si occupa innanzitutto di valutare la qualità della merce, così da movimentare solo prodotti che non abbiano subito danni o non siano deteriorati.

Dopo il controllo qualità, si passa subito alla verifica delle quantità, che devono essere quelle concordate preventivamente: ciò consente di non commettere mai errori quando si proceda alla consegna al destinatario.

Per riuscire ad avere un sistema così rapido ed efficiente, ovviamente bisogna usufruire di un livello di servizio elevato anche per quello che riguarda le soluzioni IT da impiegare per gestire il magazzino cross-docking. STEF, a questo proposito, analizza con approccio ingegneristico le specifiche esigenze delle realtà del panorama agroalimentare per offrire soluzioni sempre su misura.

La comunicazione tra produttore e distributore, in questo modo, sarà ottimizzata con riferimenti puntuali che riguardano la richiesta e l’offerta, così da gestire flussi di merci ben precisi e senza alcun margine di errore. Un coordinamento digitale con software personalizzati che diventerà fondamentale per non ritrovarsi mai con un eccesso o un difetto di prodotti.


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