Vini rosati: molte buone ragioni per sceglierli
Di Nicoletta A.Le mode sono spesso delle esagerazioni ingiustificate, ma non nel caso del ritorno in auge del vino rosato – che si chiama preferibilmente vino rosé quando è spumante. Siamo ben contenti che stiano aumentando la produzione e il consumo di questa tipologia di vini, troppo spesso ingiustamente snobbata dagli intenditori; specialmente le bollicine rosé negli ultimi anni stanno godendo di un grande successo.
Il vino rosato non è ottenuto da uve rosa, né tanto meno da un misto di bianche e rosse: si ricava invece da uve che possono essere bianche o nere ma devono avere succo bianco. Il suo colore è dovuto alla lavorazione, che può essere di due tipi:
* nel rosé de presse è la pressione della pigiatura e il flusso del succo sulle bucce a fornire il colore al vino;
* nel rosé de saignée l’uva viene lasciata macerare per non più di un giorno in un tino e in questo modo prende solo un po’ del colore dalle bucce.
La lavorazione del vino rosato non è comunque più breve di quella del bianco o del rosso – perciò, se i prezzi dei prodotti sono più bassi, è solo perché i produttori devono adeguarsi alla domanda. Una caratteristica da ricordare è che il vino rosato non si conserva bene: è privo di tannini, perciò perde aroma con il tempo. Il suo invecchiamento non può perciò superare i due anni.
Dal punto di vista organolettico, il vino rosato ha di solito profumi fruttati, un gusto leggermente acido, aromatico e rinfrescante – e poca corposità. La temperatura di servizio ideale va tra i 10 °C e i 12 °C, come per il vino bianco. L’abbinamento ideale è con i piatti a base di pesce, i primi con sughi delicati, i salumi più leggeri. Come consiglia Adua Villa nel suo agile e utilissimo manualetto Una sommelier per amica (Sonzogno), i vini con corpo e struttura da vino rosso ma con bouquet più fresco da vino bianco e che si possono servire freschi sono ideali per le grigliate estive.
L’Italia è un grande produttore di vini rosati: a noi piacciono particolarmente il Rosa IGT delle Marche, il Ponte della Lama Rosato IGT della Puglia, il Rosé de Noir Metodo Classico Oltrepo Pavese DOC e il Brolese Franciacorta Rosé DOCG. In Francia sono eccellenti quelli della Valle della Loira, di Bordeaux e della Borgogna, ma i migliori di tutti sono i rosé provenzali, che nel sud della Francia si bevono come aperitivo.
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